| Rifredi FIRENZE Percorsi e Passaggi pedonali LA VALUTAZIONE DELLO <<STATO DI FATTO>> L’evoluzione-involuzione
      del territorio urbano fiorentino nell’ultimo secolo ha vissuto un
      notevole incremento della densità edilizia al di là delle barriere
      naturali ed artificiali del sistema idrografico e della sistema
      ferroviario. Questo
      incremento edilizio però non è stato seguito, né tanto meno preceduto,
      da un’organizzazione degli elementi del sistema dei collegamenti tra i
      nuovi quartieri ed è rimasto praticamente immutato il numero e la qualità
      dei passaggi di comunicazione tra il centro e quella che un tempo era la
      campagna ma che ora costituisce gran parte del territorio urbanizzato
      fiorentino. La
      mancanza di una considerazione attenta di questo fenomeno ha fatto sì che
      si venissero a creare delle fratture tra il centro e la fascia periferica
      che risultano evidenziate in corrispondenza appunto della
      <<barriera>> ferroviaria e dello snodarsi del percorso dei
      corsi d’acqua.  Gli
      abitanti dei nuovi quartieri sono costretti ogni giorno ad affrontare
      un’esperienza simile a quella di un liquido che passa, per mezzo di un
      imbuto, all’interno di una bottiglia. In
      particolare la ferrovia rappresenta in molti casi un ostacolo praticamente
      insormontabile se non a costo di faticosi aggiramenti che risultano, ed
      ugualmente indispensabili, per un gran numero di cittadini e di
      visitatori, sia che vadano a piedi, che in bicicletta, auto, camion,
      motorino, autobus, … L’assoluta
      mancanza, o, se vogliamo essere ottimisti, la grande carenza di passaggi o
      percorsi alternativi produce la conseguenza di un traffico veicolare
      estremamente congestionato in vicinanza di questi <<passaggi>>
      i cui effetti si ripercuotono sia su chi è all’interno
      dell’automobile (in forma di nevrosi), ma soprattutto su chi è
      costretto a respirare i gas di scarico o a sopportare il rumore e le
      vibrazioni. Limitandoci ad affrontare il problema dal punto di vista urbanistico non prendiamo in considerazione le conseguenze di questa situazione in termini di stress, di inquinamento atmosferico ed acustico e quindi di danno fisico e reale ai cittadini che sono letteralmente impossibilitati nella ricerca di percorsi alternativi.    | 
    
       
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 Giugno 1989 copyright
      / Antonio Leonardo Rizzo 
 
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